Descrizione

Comune di pianura, di origine antica ma dalle radici ancora più remote, che fa registrare, accanto alle tradizionali attività agricole, un significativo sviluppo industriale. I serravallesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, si distribuiscono, oltre che nel capoluogo comunale, nella località di Libiola, che ha una densità di popolazione maggiore. Il territorio comunale, non interessato dal fenomeno dell'espansione edilizia, è caratterizzato da un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche irrilevanti. Nello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, si raffigura una torre rossa, merlata alla ghibellina e posta su un terreno erboso, che si sovrappone a una fascia azzurra ondulata. il tutto su sfondo argenteo.

Comune di pianura, di origine antica ma dalle radici ancora più remote, che fa registrare, accanto alle tradizionali attività agricole, un significativo sviluppo industriale. I serravallesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, si distribuiscono, oltre che nel capoluogo comunale, nella località di Libiola, che ha una densità di popolazione maggiore. Il territorio comunale, non interessato dal fenomeno dell'espansione edilizia, è caratterizzato da un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche irrilevanti. Nello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, si raffigura una torre rossa, merlata alla ghibellina e posta su un terreno erboso, che si sovrappone a una fascia azzurra ondulata. il tutto su sfondo argenteo.

Storia

Pur soggetta alla malaria fin dalla remota antichità, ospitò insediamenti umani risalenti addirittura all'epoca preistorica. Dopo lo stanziamento degli etruschi, la zona fu abitata dai romani, che fondarono la vicina Ostiglia, citata in numerose fonti letterarie per l'importanza della via principale che l'attraversava: la Claudia Augusta. Intorno alla metà del V secolo d.C., pose qui il suo accampamento anche Attila, re degli unni. Il toponimo, derivante da "serrare" e da "valle", indica la presenza di un baluardo difensivo che, sfruttando la posizione strategica della località, vigilava sulla valle del Poletto. Nel XIII secolo, insieme a Ostiglia, fu teatro degli scontri fra veronesi e mantovani, i quali vi avevano fatto costruire castelli muniti di fortificazioni, per poter fare agevolmente scorribande di confine. All'inizio del XIV secolo, durante la guerra tra Ferrara e Mantova, il castello della località omonima venne distrutto da Azzo d'Este. Nel XV secolo entrò a far parte dei domini dei Gonzaga, con Ludovico, secondo marchese di Mantova, principale artefice delle operazioni di bonifica nella valle del Poletto. Con il declino dei Gonzaga, all'inizio del XVIII secolo, subì le stesse sorti del restante territorio mantovano: le fortificazioni vennero rase al suolo, il torrione del castello crollò a causa di un'inondazione del Po e, al tempo della guerra di secessione polacca, la popolazione dovette sopportare le in cursioni degli eserciti stranieri. Anche negli anni successivi all'unità d'Italia, la zona non era costituita da un centro abitato corrispondente, ma il nome dell'attuale località coincideva con il territorio. Il patrimonio storico-artistico è costituito in massima parte dall'architettura sacra: la parrocchiale di Santa Cecilia, situata a Libiola e risalente al XVI secolo; la cappellina di Sant'Eurosia, ubicata lungo l'argine del Po; la parrocchiale del capoluogo comunale, intitolata ai Santi Filippo e Giacomo, ascrivibile alla fine del XVII secolo. Da citare inoltre il complesso architettonico della Torriana, della metà del XVII secolo, costituito dalla chiesa, dalla casa padronale e da altri edifici.

Pur soggetta alla malaria fin dalla remota antichità, ospitò insediamenti umani risalenti addirittura all'epoca preistorica. Dopo lo stanziamento degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=ETRUSCHI'>etruschi</a>, la zona fu abitata dai romani, che fondarono la vicina Ostiglia, citata in numerose fonti letterarie per l'importanza della via principale che l'attraversava: la Claudia Augusta. Intorno alla metà del V secolo d.C., pose qui il suo accampamento anche Attila, re degli unni. Il toponimo, derivante da "serrare" e da "valle", indica la presenza di un baluardo difensivo che, sfruttando la posizione strategica della località, vigilava sulla valle del Poletto. Nel XIII secolo, insieme a Ostiglia, fu teatro degli scontri fra veronesi e mantovani, i quali vi avevano fatto costruire castelli muniti di fortificazioni, per poter fare agevolmente scorribande di confine. All'inizio del XIV secolo, durante la guerra tra Ferrara e Mantova, il castello della località omonima venne distrutto da Azzo d'Este. Nel XV secolo entrò a far parte dei domini dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=GONZAGA'>Gonzaga</a>, con Ludovico, secondo marchese di Mantova, principale artefice delle operazioni di bonifica nella valle del Poletto. Con il declino dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=GONZAGA'>Gonzaga</a>, all'inizio del XVIII secolo, subì le stesse sorti del restante territorio mantovano: le fortificazioni vennero rase al suolo, il torrione del castello crollò a causa di un'inondazione del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=PO'>Po</a> e, al tempo della guerra di secessione polacca, la popolazione dovette sopportare le in cursioni degli eserciti stranieri. Anche negli anni successivi all'unità d'Italia, la zona non era costituita da un centro abitato corrispondente, ma il nome dell'attuale località coincideva con il territorio. Il patrimonio storico-artistico è costituito in massima parte dall'architettura sacra: la parrocchiale di Santa Cecilia, situata a Libiola e risalente al XVI secolo; la cappellina di Sant'Eurosia, ubicata lungo l'argine del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=PO'>Po</a>; la parrocchiale del capoluogo comunale, intitolata ai Santi Filippo e Giacomo, ascrivibile alla fine del XVII secolo. Da citare inoltre il complesso architettonico della Torriana, della metà del XVII secolo, costituito dalla chiesa, dalla casa padronale e da altri edifici.

Economia

Ospita unicamente i consueti uffici municipali e postali; per l'assenza di una stazione dei carabinieri, sono, all'occorrenza, affidate al sindaco le funzioni di autorità di pubblica sicurezza. La comunità vive dei prodotti agricoli (cereali, foraggio, ortaggi, vite), dell'allevamento di bovini e suini e dell'attività di alcune industrie di piccole dimensioni, operanti nei comparti alimentare (lattiero-caseario) ed edile. Sono presenti, inoltre, fabbriche di macchine elettriche e di materiale da costruzione. Il livello di reddito e la capacità di risparmio dei serravallesi giustificano la presenza del servizio bancario. La rete commerciale soddisfa i bisogni essenziali della comunità. Assenti sono le attività assicurative e la consulenza informatica. Per quanto riguarda l'offerta di servizi pubblici si rileva la presenza di una casa di riposo. Nelle scuole locali si impartisce soltanto l'istruzione primaria e ciò costringe anche i più giovani all'esperienza del pendolarismo. Le strutture ricettive garantiscono possibilità di ristorazione ma non soggiorno. Si registra la presenza della farmacia, ma per quanto riguarda gli altri servizi sanitari la popolazione è costretta a spostarsi nei centri vicini.

Ospita unicamente i consueti uffici municipali e postali; per l'assenza di una stazione dei carabinieri, sono, all'occorrenza, affidate al sindaco le funzioni di autorità di pubblica sicurezza. La comunità vive dei prodotti agricoli (cereali, foraggio, ortaggi, vite), dell'allevamento di bovini e suini e dell'attività di alcune industrie di piccole dimensioni, operanti nei comparti alimentare (lattiero-caseario) ed edile. Sono presenti, inoltre, fabbriche di macchine elettriche e di materiale da costruzione. Il livello di reddito e la capacità di risparmio dei serravallesi giustificano la presenza del servizio bancario. La rete commerciale soddisfa i bisogni essenziali della comunità. Assenti sono le attività assicurative e la consulenza informatica. Per quanto riguarda l'offerta di servizi pubblici si rileva la presenza di una casa di riposo. Nelle scuole locali si impartisce soltanto l'istruzione primaria e ciò costringe anche i più giovani all'esperienza del pendolarismo. Le strutture ricettive garantiscono possibilità di ristorazione ma non soggiorno. Si registra la presenza della farmacia, ma per quanto riguarda gli altri servizi sanitari la popolazione è costretta a spostarsi nei centri vicini.

Relazioni

Non può essere considerata una meta turistica di particolare interesse per l'assenza, oltre che di elementi paesaggistici e storico-culturali rilevanti, anche di eventi di richiamo, come fiere, feste religiose e sagre. I rapporti che intrattiene col circondario , resi agevoli da un valido sistema di collegamenti, mirano in primo luogo al soddisfacimento di bisogni individuali o collettivi, come l'istruzione, il commercio, l'espletamento di pratiche burocratiche o l'assistenza sanitaria. Il 7 maggio si celebra la festa in onore dei Patroni, i Santi Filippo e Giacomo.

Non può essere considerata una meta turistica di particolare interesse per l'assenza, oltre che di elementi paesaggistici e storico-culturali rilevanti, anche di eventi di richiamo, come fiere, feste religiose e sagre. I rapporti che intrattiene col circondario , resi agevoli da un valido sistema di collegamenti, mirano in primo luogo al soddisfacimento di bisogni individuali o collettivi, come l'istruzione, il commercio, l'espletamento di pratiche burocratiche o l'assistenza sanitaria. Il 7 maggio si celebra la festa in onore dei Patroni, i Santi Filippo e Giacomo.

Località

Cardinala, Casteltrivellino, Libiola

Cardinala, Casteltrivellino, Libiola

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Serravalle a Po rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.